Aerei child-free, per la gioia dei senza-figli. E per la nostra
Qualche mese fa, all'aeroporto di Napoli, mi accingevo a passare i controlli di sicurezza con mia figlia 3enne Mia quando l'addetto alla sicurezza ha sequestrato le sue tre boccette di camomilla per verificare che non fossero bombe al miele, scatenando l'ira funesta della 3enne che si è lanciata a terra urlando in pieno stile esorcista.
"Fortuna che non mi conosce nessuno" ho pensato guardandomi attorno e incrociando sguardi di condanna-senza-pietà e, a sorpresa, lo sguardo impietosito dei miei amici Pietro e Katty, in un'altra fila. "Magari ci vediamo in aereo" mi hanno urlato falsamente, e per fortuna loro non ci siamo visti, perché anche lì non è andata meglio. "Giuro che di solito non è così, forse non ha dormito abbastanza, o le manca il padre, o magari sta covando un raffreddore" ho detto alla ragazza seduta dietro di noi che ha sfoderato tutte le sue risorse pedagogiche con Mia pur di farmi stare zitta, arrendendosi solo quando mia figlia, in pieno atterraggio, si è tolta la cintura e si è nascosta sotto il sediolino urlando "miniPonyyyyyy dove seiiiii". "Fortuna che non la rivedrò mai più" ho pensato. Quando siamo scesi dall'aereo la ragazza era con la mia amica Katty, era sua sorella.
Capirete il mio interesse nel leggere il titolo "Prima zona senza bambini in aereo. E' un ottimo inizio, ora pensiamo anche ai treni" di Julie Bindel sul Guardian, che gioisce del fatto che la compagnia aerea IndieGo abbia per prima creato un'area childfree, senza bambini che rompano le palle urlando, piangendo, cantando, giocando a videogame rumorosi e sgranocchiando patatine al formaggio.
Come spesso accade, però, partendo da un buono spunto puoi arrivare a scrivere cazzate. Così la Bindel arriva a dire che non si spiega il perché delle carrozze dei treni o delle file in aeroporto riservate alle famiglie, che dovrebbero allora esserci anche quelle riservate a - cito - "lesbiche di mezza età e dal carattere di merda" come lei. E arriva a dire che fare figli è una scelta egoista perché di bimbi orfani o abbandonati ce ne è fin troppi e allora adottiamo quelli piuttosto di farne altri. Sì Julie, e il surriscaldamento globale causato dai pannolini? E la crisi economica dovuta al sovraffollamento del pianeta? Eddai Julie, non diciamo cazzate.
Guarda che anche io voglio l'area childfree in aereo, perché - proprio avendo due figlie - magari il giorno che viaggio senza di loro mi vorrei bere un prosecchino senza i bambini di altri a rompermi le palle. Perché sì, qualche volta capita anche il bambino maleducato, che tra l'altro non ha nessuna colpa se non quella di avere dei genitori stronzi.
Io voglio le carrozze dei treni childfree per mandarci il cazzone che si è girato a protestare perché mia figlia piangeva inconsolabile per le coliche. Perché sì, alcuni bambini saranno pure maleducati, ma la maggior parte sono solo bambini che piangono. (Poi magari mia figlia è pure maleducata, ma solo quando non ha dormito abbastanza, o le manca il padre, o magari sta covando un raffreddore. Giuro).
Io voglio la fila per il controllo di sicurezza riservata alle famiglie perché non voglio scassare il cazzo a chi di figli non ne ha e non ha neanche voglia di perdere tempo dietro a un passeggino che non si piega e a 3 biberon da controllare nello scanner anti-Isis.
Io vorrei gli spazi riservati ai genitori con bambini nei parcheggi perché certi giorni ci metto mezz'ora a caricare le mie figlie in macchina e mezz'ora a tirarle fuori e se ci metto un'altra mezz'ora a trovare parcheggio allora la macchina non la prendo proprio. E infatti la macchina non ce l'ho.
E allora, visto che la macchina non ce l'ho più, io voglio pure un bambinaio sui bus a governare i bambini-teenager-teppisti-e-che-gli-puzzano-i-piedi (che la colpa è sempre dei genitori e delle scarpe da ginnastica che non traspirano).
Lo voglio perché, come ho già scritto quando è uscito quel libro curato da Meghan Daum “Egoisti, superficiali ed egocentrici - sedici scrittori sulla decisione di NON avere figli”, non sono nata con due figlie, né con la passione per i bambini. Il fatto di essere diventata madre non rende le mie orecchie più resistenti delle tue alle urla di un bambino, soprattutto in aereo. E lo voglio perché mi sono anche un po' rotta di sostenere gli sguardi di quelli come te.
Tornando a bomba, cara Julie, le famiglie hanno bisogno di carrozze dei treni e file riservate in aeroporto anche per dare meno fastidio alle - cito ancora - "lesbiche di mezza età e con un carattere di merda" come te. Affinché tu non ti ritrovi un passeggino a bloccarti l'uscita, affinché tu non debba restare in piedi perché una mamma con un bebè nel marsupio e un altro bambino attaccato alle gambe ha più diritto a sedersi di te. E basta tirare in mezzo i bambini da adottare, piuttosto parliamo dei genitori stronzi che non hanno voglia di educare i propri figli. Che ne dici di un'area riservata ai maleducati, grandi e piccoli, e a quelli col carattere di merda? Peró attenta a non finirci pure tu.
Infine non ho mai capito questa cosa che i figli sono una scelta egoista, come dite sempre voi che di figli non ne volete. E' certamente una scelta, egoista proprio quanto la vostra di non farne. Una scelta che io ho avuto la fortuna di poter fare e che rifarei anche se dovessi finire ghettizzata in aree riservate ai bambini dove se mi faccio un prosecchino mi guardano tutti male. La rifarei anche dopo essere stata fissata senza pietà ai controlli di sicurezza mentre il passeggino non si chiude, mia figlia pare posseduta e grida così forte che non riesco neanche a sentire cosa mi stanno urlando i miei amici Katty e Pietro dall'altra fila: "Magari NON ci vediamo in aereo" avranno detto. Infatti._TIW
Child-free flights for the joy of the childless. And for ours
A few months ago, in Naples airport, while I was going through security control with my 3-year-old-daughter Mia, Security took her 3 bottles of camomile tea to make sure they were not honey-bombs. That caused my daughter to throw herself to the floor screaming and crying like in a scene from the Exorcist. "Thank god nobody knows me" I thought looking around and meeting some merciless gazes and -surprise!- the pitying glance of my friends Pietro and Katty that were standing in another line. "We'll see you on the plane" they shouted falsely, and luckily for them we didn't see each other coz it didn't get any better. "I swear she is not usually like this, maybe she hasn't slept enough, or she misses her dad, or she's harbouring a cold" I apologised to the girl sitting behind us who unsheathed all her pedagogic skills just to make me shut up and gave up only when Mia undid her seatbelt during landing to go hide underneath her seat screaming "Where's my MiniPonyyyyyy???". "Thank god I will never see her again" I thought. When we got off the plane the girl was with my friend Katty, she was her sister.
You can imagine, then, my curiosity reading the title "Child-free sections on planes is a good start. Now let’s sort out the trains" by Julie Bindel on the Guardian, where she celebrates that IndieGo has reserved a child-free area on its planes: no kids screaming, crying, singing, playing noisy games, chewing cheese and onions crisps.
I then read the article and got angry. Julie writes that she doesn't understand family-friendly train coaches and security control lanes reserved for families. She says there should also be ones reserved for - quote - "bad-tempered middle-aged lesbians" like her. She calls, having children, a selfish choice, considering there are plenty of unwanted children in care. Right Julie, how about the global warming due to baby nappies and the economic recession due to an overcrowded planet? Come on, no bullshit.
Look, I want a child-free area on the plane too, coz when the day comes and I am travelling without my 2 daughters I will certainly enjoy a prosecco far more without having someone else's kid bothering me. Because yes, sometimes you can run into a bad tempered child, for which you should blame his useless parents, not him.
I want child-free train coaches because I don't want to seat next to another idiot that complains about my daughter crying from colic. Because yes, sometimes kids are bad tempered, but most of the time they are just kids that cry. (Maybe sometimes my daughter is bad tempered too but only when she hasn't slept enough, or she misses her dad, or she's harbouring a cold. I swear).
I want the family lane at the security control because I don't want to bother childfree people, by making them wait while my pushchair doesn't fold or while 3 baby bottles get checked in the anti-Isis scan.
I want parents-with-children parking spaces because some days it takes me half an hour to put my children in the car, half an hour to get them out and if I need another half an hour to find a parking I better not use a car at all. In fact I don't have a car.
So, because I don't have a car, how about a kids-sitter on the bus to look after badly-behaved-kids-teenagers-with-smelly-feet, whose bad behaviour, again should be attributed to the parents (and cheap trainers for the smell).
I want this because, as I've written before when the new book by Meghan Daum "Selfish, Shallow, and Self-Absorbed: Sixteen Writers on the Decision Not to Have Kids." was published, I wasn't born with two children, neither with a passion for kids. The fact that I became a mother doesn't make my ears more endurable than yours to a baby's screaming. Especially not on a plane.
Back to us, dear Julie, families do need train coaches and airport lanes reserved to them so that they don't bother - quote again - "bad-tempered middle-aged lesbians" like you. So that no pushchair will block your exit and no mother with a baby in her sling and a toddler around her legs will take your seat. Oh and enough bringing up the children in care, let's talk about useless parents that can't be bothered to educate their children. We could reserve an area for rude and bad tempered people, adults and children, just make sure you don't end up with them.
Finally the "selfish choice", as you childless people call it. I never understood what you mean. It's a choice to have children, as selfish as your choice of not having them. I would make the same choice again even if end up in the child ghetto section of the airport where I get judgemental stares for having a prosecco. I would make the same choice even after being stared at mercilessly by people while my pushchair didn't close, my daughter seemed possessed and screamed so loud that I couldn't even hear what my friends Katty and Pietro were shouting at me from the other line. "Hopefully we DON'T see you on the plane" they must have said. Indeed._TIW