Facciamo spazio per tua sorella
Ziastrottina ha 96 anni, è la mia prozia, la sorella di mia nonna. Ha cresciuto tre generazioni di figli altrui, nipoti, pronipoti, figli dei pronipoti. Ed ha sempre avuto un "figlio" preferito in ogni famiglia. Quando avevo 10 anni i miei genitori ci lasciarono da sole al mare per accompagnare mia sorella di 7 anni a un campo estivo. Ziastrottina pianse per due giorni e mi confermò candidamente quello che già sospettavo. Mia sorella Au era la sua preferita. Allora pensai che era una stronza coi capelli cotonati, poi ho provato ad accettare la sua teoria paracula. "Mica sono i miei preferiti, sono quelli a cui i genitori vogliono meno bene" spiegava e spiega tuttora a chi le chiede il perché di questa apparente ingiustizia. Lei bilancia l'amore, individua il figlio di un dio minore e lo adotta, riempie i buchi lasciati dai genitori e non lo nasconde. (Ovviamente il suo giudizio su chi sia il figlio preferito è del tutto arbitrario e, nel mio caso, sbagliato).
Se oggi dovesse scegliere chi adottare delle mie figlie sceglierebbe Viola, un mese e mezzo di vita vissuto con rassegnazione da secondogenita.
"Mi raccomando, concentra le tue attenzioni su Mia che altrimenti ora che arriva la sorellina sarà gelosa, tanto Viola è piccola, non se ne accorge" mi hanno consigliato le plurimamme prima che partorissi.
"Viola sta benissimo, non si preoccupi, il pericolo più grande per lei in questo momento è sua sorella. Non le lasci mai sole" mi hanno detto i pediatri dopo il parto.
Io e il mio fidanzato ormai ci concentriamo talmente tanto su Mia che a volte Viola ce la dimentichiamo, finché non urla perché sua sorella le ha poggiato in testa una coperta da 10 chili "pecché aveva fleddo" o un telefono “pe’chiamare zia Maura”.
Che poi Mia -3 anni tutti passati ad essere figlia unica, nipote unica, regina, principessa e anche re, oltre che unico amore della mamma - sembrava averla presa benissimo nei primi 2-3 giorni. "Ma va! Nessuna gelosia!" Rispondevamo io e il padre mentre le cresceva un orzaiolo gigante sull'occhio sinistro. "Ha avuto motivi di stress?" Ci ha chiesto l’oftalmologo quando l'ha vista.
Poi sono arrivati gli attentati mascherati da coccole, i baci-spezza-collo, gli abbracci-soffoconi, le carezze-pizzicotti. Sono arrivate le crisi di abbandono. Che di notte ci fanno piangere tutti - vicini compresi -, per motivi diversi.
E allora io qualche notte faccio spazio nel lettone per Mia e rimetto Viola nella sua culla. La stacco dalla tetta quando Mia reclama le mie braccia tutte per sé per un abbraccio; la bacio quasi di nascosto quando Mia non ci vede. Faccio giocare Mia con i giocattoli di Viola e le lascio scartare i suoi regali. Mollo Viola a casa con qualcuno per andare a mangiare un “gelato yellow mango” da sola con Mia, come se niente fosse cambiato, come se fossimo ancora soltanto io e lei, con i nostri rituali di sempre. Ho persino ricominciato a mettere lo smalto per avere con lei il momento-manicure.
“Chi è l'amore della mamma?” le chiedo poi retoricamente, per vedere se ha funzionato.
“Sono io - mi ha risposto qualche tempo fa,- Viola no!”
Perché l'amore è riuscire a fare spazio per qualcun altro nella tua vita. E da queste parti sembra proprio che spazio non ce ne sia più per nessuno. Eppure Mia ha imparato da quale verso darle il ciucciotto, le canta delle ninnananne improbabili che più che addormentarla la ipnotizzano, quando piange si fionda a consolarla sussurrandole "io sono qui", la chiama “amore”e le parla solo in italiano. Ancora non si spiega perché non sappia fare “nano-nano la tua mano”, perché non le dica “grazie” quando le dà il ciuccio o perché non sappia fare la bicicletta con le gambe. “Perché è ancora piccola” le dico. “Anche io sono piccola”mi dice mettendosi a gattonare o a ciucciarsi il pollice.
Ma la verità è che lei sta facendo posto alla sorella nella nostra vita meglio di quanto stiamo facendo io e suo padre. Perché lo sta facendo senza nascondersi, mostrando sia l’amore che la rabbia. Stamattina mi ha persino proposto un compromesso pacifico: “Mamma ho pensato che possiamo fare un po' ciascuno, Viola beve dalla tetta piccola e io da quella grande”.
E io mi commuovo. Un po’ pensando alle mie povere tette lottizzate come i canali Rai, un po’volendo credere che questo piccolo miracolo pacifista di soli 3 anni sia anche un po’ merito mio. Perché l'amore è imparare a fare spazio per qualcun altro nella tua vita, anche quando credevi che di spazio non ce ne fosse più. Ci vuole tempo, ma l'importante è iniziare.
(Ziastrottina, mi sa che Viola per ora l’ha adottata Mia)._TIW
Let's make some space for your little sister
Auntie Strottina is 96, she is my grandmothers sister. She has raised 3 generations of other people's children: nephews, grandchildren, children of grandchildren. And she always had a favourite "child" in each family. When I was 10 my parents left me with her in our holiday house to drive my 7-year-old sister to a summer camp. Auntie Strottina cried for 2 days confirming my suspicions. My sister was her favourite. I thought she was a bitch. Later I tried to understand her theory. "They are not my favourite ones, they are the ones less loved by their parents". She balances the love, spots the Child of a Lesser God and adopts them, she fills up the holes left by the parents. And doesn't hide it. (Obviously her judgment is completely arbitrary and, in my case, wrong).
If she were to adopt one of my daughters today, she would pick Viola, alive for one and a half months in resentment of the first child.
"Beware, focus your attention on Mia, otherwise when her little sister will arrive she will be very jealous. Don't worry about Viola, she's little and won't notice" was the advice from the multiple-mums before I gave birth.
"Viola is healthy, don't worry, the biggest threat for her now is her sister, don't ever leave them alone" said the paediatrician after I gave birth.
Me and my boyfriend are now so focused on Mia that we sometimes forget about Viola until she starts crying coz her sister put a 10 kilos blanket on her head "coz she was cold" or a phone on her face "coz she wanted to call auntie Maura".
Actually Mia – 3 years old, whom up until now has been the only child, the only grandchild, princess, queen and even king and being mummy’s only love – seemed to be super cool in the first 2-3 days. "Jealous? Not at all!" Me and her dad used to say while she was growing a huge stye on her left eye. “Has she been stressed out by something?” asked the doctor when he saw her.
Then she started the attacks disguised as cuddles, the break-the-neck kisses, the chocking hugs, caresses that end with a pinch. Then we had the abandonment crisis at night, that make all of us cry – included our neighbours – for different reasons.
So at night, sometimes, I make space for Mia in the big bed and put Viola back in her cot. I took Viola off the breast when Mia needs to be hugged with two full arms; I try to kiss Viola only when Mia cannot see. I let Mia play with Viola’s toys and open Viola's presents. I asked somebody to babysit Viola so that I could go to grab a “yellow mango ice cream” alone with Mia, as if nothing had changed, as if it was still just me and her, with our rituals. I even started putting nail varnish on again to have some manicure-time with her.
“Who’s mummy’s love?” I ask her, to check that all this worked out.
“It’s me – she said some time ago,- Viola no!”
Because love is about making space for someone else in your life. With her, for a long time, it felt like there was no space left. Nonetheless Mia learned how to give Viola the dummy the right way up, she sings her unluckily lullabies that hypnotize her more than put her to sleep, when she cries she runs to her side and whisper “Io sono qui”, I’m here, she calls her “Amore” and speaks to her only in Italian. Mia still doesn’t understand why Viola can’t do “nanu nanu” with her hand like Mork & Mindy, or why she doesn’t say “thank you” when she gives her the dummy. “Because she’s still a baby” I say. “But I’m a baby too” she replies crawling and sucking her thumb.
The truth, though, is that she is making space for her little sister in our life better than us. Because she is doing it without hiding anything, neither love nor anger. This morning she even proposed a compromise: “Mum, I think me and Viola can share! I can drink from the big boob and she can drink from the little one”.
I felt like crying. A bit for my boobs that have been divided up, a bit because I want to believe that this 3-years-old pacifist miracle is also my merit. Because love is to LEARN to make space for someone else in your life, even when you thought there was no more space left. It takes time, what counts is starting.
(Auntie Strottina, I think for now Mia will adopt Viola)._TIW