Che nessuna famiglia cominci per caso
Per il notaio la nostra famiglia è nata il 28 settembre 2018, il giorno in cui ci siamo sposati. “Da questa unione inizierà la vostra famiglia” c’è scritto nel documento che ho finalmente ritirato due giorni fa.
Mica lo sa il notaio che la mia famiglia è nata, un po’ per caso, il 4 maggio del 2013, mentre nasceva una bimba non proprio programmata, e con lei nascevano un padre entusiasta e una madre in overdose da paracetamolo.
Ora, quelli a cui ho stracciato le palle per anni che l'anglo-arabo non mi sposava e “the Italian wife si fa per dire”, e “quando arriva st'anello è sempre tardi” mi diranno e allora cosa cazzo ci hai ucciso a fare tu e ‘sto matrimonio se non ce n’era bisogno per essere una famiglia?
Ma capitemi, io sono una che per 22 anni ha cantato Promise - Promessa - di Tracy Chapman pensando sempre alla stessa persona. Anche quando nel mio cuore c’era qualcun altro questa canzone ha sempre parlato di noi, di quelli che non si dividono mai veramente, che quando sono stati divisi sapevano che non si stavano aspettando invano: “Se mi aspetterai / io verrò a cercarti / Anche se ho viaggiato verso terre lontane / ho sempre conservato un posto per te nel mio cuore”.
E allora questa promessa mantenuta, questo destino che abbiamo scelto di far avverare, questa attesa non vana che è finita, questa famiglia-per-caso che non è nata per caso, questo cazzo di anello che è finalmente arrivato in una busta del duty free piena di peluche a forma di cammello, tutto questo meritava di essere festeggiato con quelli che ci sono stati, da quel 31 agosto del 1996, che ci hanno tradotto le lettere (e le telefonate) quando non parlavamo la stessa lingua, che ci hanno detto “voi due, perché no?” quando noi due ormai non ci ricordavamo più cosa ci eravamo detti in quelle lettere (e telefonate) e non eravamo ancora pronti a dire “sì”.
Sono passati due mesi da quando - dopo uno scontro internazionale tra Occidente industrializzato (Regno Unito e Catalogna) e Paesi in via di sviluppo (Sudan e Avellino) durato 7 mesi perché l’anglo-arabo non aveva manco un cazzo di certificato di nascita di una qualunque delle sue nazionalità - ci è arrivata l’autorizzazione a sposarci, a 48 ore dal matrimonio.
Sono passati due mesi da quando abbiamo attraversato quella pioggia di petali ballando senza musica, perché il cameriere mani-demmerda che doveva farla partire stava raccogliendo gli 80 piatti che aveva fatto sfracellare al suolo mentre noi ci promettevamo che quel posto nel cuore lo avremmo conservato per sempre, l’uno per l’altro.
Sono passati due mesi da quando ci hanno regalato la festa più grande, quelli che hanno preso l’aereo per esserci, e quelli che lo hanno perso ma ne hanno preso un altro pur di arrivare a mangiare le melanzane alla Cilentana fritte con amore dagli chef del mio cuore, e la carrot cake “impossibile” – ma non regge! – che grazie a Paul ha retto fino alla fine.
Questa festa, per farvi capire, è iniziata il 28 settembre a Barcellona con i miei ex suoceri che erano lì per primi ad abbracciarmi ed è finita il 13 ottobre ad Avellino con la mia ex cognata che ha ospitato a casa sua mia cognata preparandole caldarroste e costringendola a bere il Nocillo atomico autoprodotto.
Perché nessuna famiglia nasce per caso: il destino può decidere chi entra nella tua vita, ma solo tu puoi decidere chi ci resta.
E questa famiglia allargata gigante, che mi fa esplodere il cuore (e la panza), questa sí che è nata il 28 settembre.
No family should begin by accident
"
For the notary our family was born on September 28th, the day of our marriage.
Little knows the notary that my family was born on May 4th, 2013, when an unplanned little girl was born, and with her an enthusiastic father and a mother overdosed by paracetamol were born too.
Now, those that witnessed me busting people’s balls for years because the Anglo-Arab did not marry me and "the Italian wife my balls", and "when will this bloody engagement ring arrive?" etc. etc. they could tell me: so why on earth did you bust our balls if there was no need to get married to be a family?
Well, understand me. I’m a person that has been singing Promise by Tracy Chapman for 22 years always thinking of the same person. Even when in my heart there was somebody else, that song was talking about us, of those that never really divide from each other, that, when apart, knew they were not waiting for each other in vain: “If you wait for me/Then I'll come for you/Although I've traveled far/I always hold a place for you in my heart”.
And so this promise fulfilled, this destiny that we made come true, this waiting not in vain that is over, this family-by-accident that actually was not born by accident, this fucking ring that has finally arrived in a duty free bag full of camel soft toys, all this deserved to be celebrated with those people who have been there since that August 31, 1996, who translated our letters (and phone calls) when we did not speak the same language, that told us "you two, why not” when we no longer remembered what we had said in those letters (and phone calls) and we were not yet ready to say" yes ".
It's been two months since - after an international battle between the industrialised West (United Kingdom and Catalonia) and developing countries (Sudan and Avellino) lasted 7 months because the Anglo-Arab didn’t even have a fucking birth certificate of any of his nationalities - we got the permission to get married, 48 hours from the wedding.
It's been two months since we walked through that rain of petals dancing without music, because the clumsy waiter who had to put it on was picking up the 80 dishes that had smashed to the ground while we promised that we would have kept that place in our hearts forever for each other.
It's been two months since we have been gifted the biggest party, by those who got on a plane to be there, and those who missed it but got on another one to come and get to eat the aubergines “Alla Cilentana” deep fried with deep love by the chefs of my heart, and the "impossible" carrot cake - “it’s not gonna hold up!” - that thanks to Paul has held up till the end.
This party, to give you an idea, started on September 28th in Barcelona with my ex-in-laws who were the first to hug and congratulate me, and ended on October 13th in Avellino with my ex-sister-in-law who hosted my now-sister-in-law in her house preparing her roasted chestnuts and forcing her to drink an atomic self-produced Nocillo liquor.
Because no family begin by accident: destiny may decide who comes into your life, but only you decide who remains.
And this giant extended family that makes my heart (and belly) explode, this one yes, it was born on September 28th.