Speriamo che sia ̶f̶e̶m̶m̶i̶n̶a̶ libera. Anche di cacare
A casa mia si è sempre detto "speriamo che sia femmina". Cosa che faticavo a capire e attribuivo al tentativo di mia madre di rendere più sopportabile per mio padre l'essere accerchiato da e assoggettato a donne: mamma, me e mia sorella, le sorelle di mia madre, le sue, il nostro cane asociale Luna.
Forse se avesse avuto un figlio maschio sarebbe andato a vedere le partite di calcio? In ogni caso non si è poi perso molto e almeno per andare a pesca poteva portarsi mia sorella Au, che è sempre stata affascinata da questi sport minori. Tuttavia non capivo per quale motivo augurarsi di avere delle femmine visto che, per quello che capivo, facevano più fatica, prendevano più mazzate, avevano addirittura bisogno di aiuto, supporto, quote rose e tric trac.
Il dio delle città e dell'immensità mi ha mandato due figlie femmine. Mia, 4 anni e mezzo vissuti in tutù rosa e abiti da principessa, e Viola, un anno e mezzo, che quando le metti un tutù se lo mangia.
La preadolescenza di Mia è iniziata un paio di mesi fa, segnata da un passaggio fondamentale: prima per cacare cercava sempre compagnia. Il padre, me, la sorella neonata infilata nel bidet ad ascoltare – senza capire un cazzo - le sue teorie su Ryan di Toys Review che in realtà è un alieno, gli amici e i vicini di casa che si trovavano a passare dal nostro bagno. La preadolescenza, dicevo, è arrivata al grido di “Mamma chiudimi la portaaa!!” “Non entrate che puzzaaaa”.
Non voglio ora dire che la cagata privata segni il suo passaggio da bambina a donna, ma proprio due giorni fa, mentre Mia faceva cacca nel cessetto di scuola, metà dei suoi compagni di classe hanno fatto irruzione e l’hanno sbeffeggiata per la puzza. Fosse successo qualche mese fa, Mia non avrebbe fatto una piega, anzi, avrebbe offerto a ognuno del tè immaginario, chiesto a tutti di prendere posto e iniziato una delle sue cacate sociali in stile talk show in cui però il talk lo fa solo lei. Ma dal momento che siamo nella fase della cacata privata, non l’ha presa bene. Io neanche, mia sorella non ne parliamo e mia madre ha iniziato a sbraitare parole a caso al telefono intercalate da bullismo, cazzo, bullismo, eccheccazzo.
Quando sono andata a chiedere a scuola, una delle maestre mi ha detto che può succedere – vero – e un'altra che aveva immaginato che Mia l’avrebbe presa "esageratamente male, VISTO CHE E’ UNA PRINCIPESSA". Ecco questa è una risposta di merda. Premetto: chi di noi, a 4 anni, non ha fatto irruzione in un cesso urlando all'amico evacuante "puzzaculo"? (Io no, ma infatti sono la Regina Madre). Quello che mi fa incazzare qui è che sia stato troppo facile per la Signora sdrammatizzare ironizzando sulla presunta “debolezza” di una bambina che si è messa (effettivamente) troppi tutù da finire per essere trattata da Principessa sul Pisello. E allora sì che le donne vanno aiutate.
Signora , lasci che la aiuti un attimo. Noi l’8 marzo non festeggiamo le donne perché sono più principesse degli uomini e quindi hanno bisogno di più supporto. Lo festeggiamo per ricordarci che l'unico supporto di cui abbiamo bisogno è quello reciproco, perché ogni volta che una donna lotta per sé stessa lotta per tutte le altre donne. E mi creda c'è ancora bisogno di ricordarcelo a vicenda.
Let's hope it's a girl
In my family, I've always heard "Let's hope it's a girl". Which I never fully understood and thought it must have been my mum's attempt to make my dad feel better about his life being too full of "girls": mum, me, my sister, my mum's sisters, his sisters and my lunatic dog Luna.
Maybe if he had a son, he would have enjoyed watching football more? Anyway, when he had to go fishing, he could take my sister Au with him as she always enjoyed these minor sports. Still, I didn't understand why you would want to wish for girls, considering that, from what I could see, they had to struggle more, they would suffer more, thus needing extra help, support, quotas for women in politics and business and all that jazz.
Then I had two daughters. Mia, 4 and a half years old, lives in pink tutù skirts and princess dresses, and Viola, 18 months old, who would eat the tutù skirt if you dare put it on her.
Mia's pre-adolescence started a couple of months ago with a milestone: before, when going for a shit, she always wanted company. Her dad, me, her baby sister stuck in the bidet (the ceramic thing that looks like a sing for dwarves but that Italians use to wash their privates), friends and neighbours passing by the toilet, all forced to listen to Mia's theories on Ryan from Ryan's Toy Reviews being an alien. The pre-teenager started screaming: “Mamma shut the door!!” “Don't come in coz it smells!”.
Now, I am not saying that the private poop marked her transition from girl to woman, but just 2 days ago, while Mia was taking a shit in her class toilet, half of her classmates stormed in and started laughing and teasing her about the smell. Up to a few months ago Mia wouldn't have even blinked, and she would probably have offered them a pretend cup of tea, inviting them to take a seat and starting one of her toilet talk shows, where she's the only one that does the talking. But since we are now in the private poop phase, she didn't take it too well. Neither did I, not to mention my sister and my mum who started shouting random words over the phone, including words like bullying, cazzo, bullying, eccheccazzo.
When I went to speak to the school staff, one of the teachers said this kind of thing can happen – true – and another female staff member said, obviously my daughter overreacted, AS SHE IS SUCH A PRINCESS. Well, this is a shitty answer. Let's be clear: who as a kid didn't storm into a toilet to mock a friend pooping by calling him a smelly bum? " (except for me, being the Queen Mother).
What pisses me off though is that for this lady it was easier to belittle what happened by using sarcasm against a girl that wore (way) too many tutu skirts and to treat her like The Princess and the Pea. Well, then yes, women do need help.
So let me help you a bit, lady. On the 8th of March we don't celebrate women because they are more "princess-like" than men and need more support because of that. We celebrate to remind us that the first support we need is from each other, because each time a woman stands up for herself, she stands up for all women. And it looks like we still need to remind this to each other.