Cos'è l'amore (a figli fatti)?
"Amore, ti andrebbe di fare una video-intervista su San Valentino per una pubblicità?"
Il giorno in cui il mio fidanzato me lo ha chiesto ero appena rotolata giù dal letto dopo una notte insonne passata, intermittentemente, ad allattare una figlia di 4 mesi e a correre nella stanza dell'altra di 3 anni per rassicurarla che non ci fosse nessun mostro-Ella a mangiare popcorn nell'armadio (e che era solo la resistenza della lampada che scoppiettava, quindi al massimo prendevamo tutti fuoco).
Era lunedì, dovevo lavorare, ma prima preparare la 3enne, cambiare la neonata, portare la 3enne a scuola con la neonata appesa al collo, tornare e disfare l'albero di Natale. Lui, nel frattempo, era riuscito a rendersi più inutile che mai tornando a casa alle 4 di mattina devastato.
Senza contare che non cucina da un anno e mezzo e che il suo unico compito di prole-management nei giorni infrasettimanali è lavare e spazzolare i capelli alla figlia 3enne.
Ricordo ancora quando mi cucinava un curry al giorno. "Come tagli bene la cipolla amore" gli dicevo con gli occhi a cuore. Senza rendermi conto che per tagliare SOLO la cazzo della cipolla ci mette il tempo che io impiego a fare il ragù e mettere l'acqua a bollire COL SALE e scolare la pasta e mettere la tavola e servire a tavola e grattugiare il parmigiano e buon appetito.
Ricordo ancora il giorno in cui mi disse: "Ti immagino, tra qualche anno, a correre dietro a una piccola bambina per spazzolarle i capelli afro". Quel giorno pensai: ma che bella immagine, deve essere questa la magia, questo dev'essere l'amore.
Poi il dio della realtà e dell'immensità ti punisce mandandoti proprio quello che sognavi: una figlia (idrofobica) che ha dei capelli rasta idrorepellenti su cui ormai i laboratori tricologici sperimentano i prodotti districanti (fallendo).
Perché la verità è che in certi giorni la differenza tra l'amore pre-figli e il post-figli rischia di essere un po' come la differenza che c'è tra il fare l'albero di Natale e il disfarlo. Farlo è magico, tutti a dirti "aspettami che voglio farlo con te", canticchi, non ricordavi di avere delle palline così belle dall'anno prima, non vedi l'ora di accendere le luci per vedere l'effetto che fa. Quando lo disfi, di solito non prima del 25 gennaio, non ti vuole aiutare nessuno, bestemmi perché le lucine non se ne vengono, devi trovare di nuovo uno spazio in cui metterlo fino all'anno prossimo, ti ritrovi a terra un tappetino di aghi sintetici altamente infiammabili che combinati alla lampada in corto circuito potrebbero trasformarti in un arrosticino, prendi l'aspirapolvere per pulire, le buste della munnezza per conservare le palline - che quasi quasi le butteresti tutte perché in realtà fanno cacare.
Insomma prima dei figli è facile farsi prendere dalla magia, dopo è difficile scappare alla fatica in certi giorni in cui non riesci neanche ad arrotolare ordinatamente i fili delle lucine.
Ho disfatto lo stesso l'albero, e ho fatto lo stesso l'intervista.
"Quando hai capito che era lui quello giusto?" mi ha chiesto Ben, l'intervistatore di San Valentino.
"Quando mi ha immaginato a spazzolare i capelli di una figlia che ancora non c'era".
"Che cos'è l'amore?"
"Quelle figlie che adesso ci sono. Il restare insieme noi due con loro, e nonostante loro. E, ovviamente, il fatto che a spazzolare quei capelli rasta ci pensi lui".
Ps1: Per esigenze narrative e accusatorie ho scelto di raccontare un giorno notoriamente di merda, il lunedì, che è anche l'unico giorno in cui mi tocca accompagnare la 3enne a scuola. In compenso ho la neonata al collo ogni giorno della settimana quando la vado a prendere.
Ps2: Credo in realtà che l'amore sia tantissime cose, ma che a salvarci sia il fatto che il nostro amore cresca ogni giorno proprio per bilanciare gli scazzi. E anche questo è magia._TIW
What is love a.C. (after children)?
"Baby, would you like to do a video-interview for a Valentine's Day commercial?"
The day my boyfriend asked me, I had just rolled out of bed after a sleepless night spent, intermittently, breastfeeding my 4 month old daughter and running to my 3 year old daughter's room to reassure her that there was no Ella-monster eating popcorns in the closet (it was just the electric resistance of the lamp crackling so worst case scenario we would all burn).
It was Monday, I had to work, but first had to get the 3 year old ready for school, change the little one, take the 3 year old to school with the little one hanging off my neck, go back home, take down the Christmas tree. Meanwhile he managed to be even more useless than normal as he got back home at 4am and was exhausted.
Not to mention that he hasn't cooked a dish for a year and a half and his only children-management task on working days is to wash and brush the 3 year olds hair.
I still remember when he used to cook me a different curry dish every day. "Oh baby, how well you chop onions" I used to say with heart-shaped eyes. Without realizing the time it takes him to chop JUST 1 bloody onion I would have made the ragù sauce, boiled the water WITH SALT, drained the pasta, laid the table, served the food, grated the Parmesan and buon appetito.
I still remember the day he said: "I can see you, in a few years time, chasing a little girl around to brush her afro hair". That day I thought what a beautiful scene, this is magic, this must be love.
Then the God Of Harsh Reality punishes you by granting your wish; a hydrophobic child with water repellent Rasta hair. Trichological laboratories have now being consulted in order to come up with detangling products (all failing thus far).
Because the truth is that for some people the difference between love B.C. (before children) and love A.C. can be like the difference between putting up the Christmas tree and taking it down. When you do it it's magical, everybody’s like "wait for me I want to do it with you!", you sing, you didn't remember the decorations from last year were so pretty, you cannot wait to switch on the lights and see the effect. Then when you have to take it down, usually not before the 25th of January, nobody wants to do it with you, you curst at the lights that refuse to come off, you need to find somewhere to put it away until the next year, you end up having a carpet of flammable green needles that together with the short circuiting lamp could turn you into a burnt crisp, you get the hoover to clean the mess, get the rubbish bags to put away the decorations - and nearly throw them away coz they are actually shit.
So, before the children it was easy to feel the magic, after the children is hard to avoid the toil, especially on some days where it's even hard to roll up light cables in a tidy way.
I took down the Christmas tree and did the interview anyway.
"When did you know he was the one?" asked Ben, the Valentine's Day interviewer.
"When he imagined me brushing the hair of a daughter that had not arrived yet".
"What is love?"
"Our two real daughters. Our being together with them and despite them. And, obviously, the fact that he ended up brushing the Rasta’s hair instead of me".
Ps1: For narrative and accusatory purposes I picked a notoriously shitty day, Monday, which also happens to be the only day of the week I have to take the 3 year old to school.
Ps2: I actually believe that love is many many things, and what saves us is the fact that our love is growing every day to balance the “challenges”. And this is kind of magic too._TIW
QUE ES EL AMOR (UNA VEZ QUE TIENES HIJOS)?
“Cariño te apetece hacer una video-entrevista sobre San Valentín para un anuncio?”
El día en que mi novio me lo preguntó yo acababa de levantarme después de una noche insomne pasada, alternándome, a amamantar la hija de 4 meses y a correr a la habitación de la hija de 3 años para tranquilizarla que ningún monstruo estaba comiendo palomitas en su armario (era la resistencia de su lamparita de noche que estaba estropeada, así que como mucho nos íbamos a quemartodos).
Era un lunes, tenía que trabajar, pero antes también tenía que vestir a la de 3 años, cambiar a la de 4 meses y llevar la mayor al cole con la bebé colgándome del cuello, volvera casa y deshacer el árbol de Navidad. Mientras, él había conseguido volverse más inútil de lo normal, volviendo a las 4 de la mañana.
Sin tener en cuenta que no cocina desde año y medio y que su única tarea de hijos-management en los días laborables es lavar y cepillar el pelo de su niña de 3 años.
Aún recuerdo cuando me cocinaba un curry al día. “Como cortas bien la cebolla mi amor”, le decía con los ojos llenos de amor. Sin darme cuenta que para cortar una sola mierda de cebolla tarda lo que yo en hacer un ragú, poner a hervir el agua CON LA SAL y escurrir la pasta y ponerla en la mesa y rallar el parmesano y que aprovechen.
Aún recuerdo el día en que me dijo: “Te imagino dentro de unos años corriendo detrás de una pequeña para cepillarlesu pelo afro”. Aquel día pensé: qué bonita imagen, esta tiene que ser la magia, así tiene que ser el amor.
Luego el dios de la realidad y de la inmensidad te castiga enviándote justo lo que soñabas: una hija (con hidrofobia) con un pelo rastafarihidrófugo objeto de experimentos (fallidos) por parte de laboratorios tricológicos con productos para desenredar.
Porque la verdad es que en algunos días la diferencia entre el amor pre-hijos y post-hijos es como la diferencia entre montar el árbol de Navidad y desmontarlo. Decorarlo es mágico, todos que dicen “espérame que quiero montarlo juntos”, cantas, no recordabas tener unas bolas tan bonitas, esperas impaciente el momento en que se encenderán las luces. Cuando lo desmontas, por norma no antes del 25 de enero, nadie te quiere ayudar, te cagas en todo porque las luces no consigues quitarlas sin tener que arrancarlas, tienes que buscar otro hueco para guardarlo hasta el año que viene, te encuentras en la alfombra miles de agujas de pino altamente inflamables que combinadas con la lámpara en corto circuito podrían transformarte en un pincho moruno, coges la aspiradora para limpiar, las bolsas de basura para guardar las bolas – que te gustaría tirarlas todas ya que en realidad son feísimas.
De todos modos, he desmontado el árbol y he concedido la entrevista.
“Cuando has entendido que él era el hombre justo para ti?” me pregunta Ben, el entrevistador de San Valentín.
“Cuando le he imaginado cepillando el pelo de una hija que todavía no teníamos”.
“Que es el amor?”
“Son las hijas que ya existen. El estar juntos nosotros dos con ellas y no obstante ella. Y, como es obvio, el hecho que él sea quien cepilla el pelo rastafari de la niña.”
P.D.1: por exigencias narrativas y acusatorias he elegido un día especialmente de mierda, el lunes, que es el único día que me toca llevar mi hija al cole. En cambio, llevo la bebé al cuello todos los días cuando la voy a recoger a la salida.
P.D.2: En realidad creo que el amor sea muchísimas más cosas, pero en realidad lo que nos salva es que nuestro amor crece cada día para equilibrar los encontronazos que tenemos. Y esto también es magia.