Nel fango, io, Kate e Peppa Porco: qui la chiamano Primavera
Negli anni Ottanta alla Cooperativa Aquilone, ovvero la comune di reduci del PCI (il Pd, per chi è nato dopo il 1991) in cui ho vissuto fino ai 18 anni, l’unico gioco consentito quando pioveva era la Settimana, sotto ai portici. Un-Due-Tre-Stella solo dopo le 16.30, ovvero quando ormai i vecchi (che in realtà avevano sì e no 40 anni) avevano finito la pennichella. Il giardino era impraticabile per le successive 2-3 ore causa pozzanghere.
Immaginate lo stupore nell’assistere, qui in Britannia, al salto NELLA pozzanghera come gioco nazionale dei bambini. Del resto, come Peppa Porco insegna, saltare nel fango è una sorta di terapia familiare. E la pioggia non è poi così bagnata. Sarà per questo che:
- qui esistono le Rainy Days Rhymes, le filastrocche fatte apposta per i giorni di pioggia tipo “I hear Thunder”, “The Umbrella Song”, “Splashing in the Puddles” (ecco), “Pitter Patter Pitter Patter”, “Rain Rain go away” in cui si aizzano i bambini a menarsi nelle pozzanghere o, alternativamente, si invita la pioggia a non rompere troppo le palle e a tornare più tardi.
- piove di solito anche nelle altre filastrocche non dedicate alla pioggia, e il povero Incy Wincy Spider deve riarrampicarsi ogni volta su per il tubo di scarico .
- All’asilo di mia figlia c’è l’angolo delle galosce
- All’asilo di mia figlia gli unici a non dovere avere le galosce nel loro “corredino personale” sono i bimbi sotto i 12 mesi che non camminano. E giuro che li ho visti gattonare nel fango.
- Gli inviti ai compleanni dei bimbi hanno sempre un Piano A: ci vediamo al parco! E un Piano B: se piove TROPPO magari chiamatemi, potremmo esserci spostati a casa.
- ai festival di musica non sei nessuno se non hai un paio di galosce infangate. Chiedete a Kate Moss.
Fortuna che è arrivata la primavera, ovvero – dicono loro - “quando hai voglia di fischiettare anche con una scarpa piena di fango”. Non vedo l’ora di menarmi in una pozzanghera per sentirmi un po’ Kate Moss e un po’ Peppa Porco._TIW
Muddy puddles, me, Kate and Peppa Pig: here they call it Spring
In the Eighties at the Kite Cooperative (a building built by Communist Party veterans) where I have lived till I was 18, the only game allowed when it rained was the Hopscotch, under the building arcade. Hide and Seek was allowed only after 16.30, when the old people (who were actually in their 40s) had finished their naps. The garden was out of bounds for at least 2-3 hours due to muddy puddles. So imagine my utter amazement when witnessing the national encouragement to jump IN muddy puddles. Even Peppa Pig uses jumping in muddy puddles as a form of family therapy. Perhaps this is why:
- There are Rainy Days Rhymes, like "I hear Thunder," "The Umbrella Song", "Splashing in the Puddles" (here we go), "Pitter Patter Pitter Patter", "Rain Rain Go away". They either incite children to throw themselves into puddles or invite the rain not to break their balls (Italian expression rompere le palle) and to come back later.
- It usually rains in the other nursery rhymes too and the poor Incy Wincy Spider must climb up the water spout again and again and again.
- In my daughter's nursery there is the wellies corner.
- In my daughter's nursery the only ones that are allowed not to have wellies are children under 12 months that do not walk. I swear that I saw them crawling in the mud.
- The invitations to the kids birthdays always have a Plan A: see you at the park! And a Plan B: if it rains TOO MUCH call me, we MIGHT have moved.
- At music festivals you're nobody unless you have a pair of wellies covered in mud. Ask Kate Moss.
- Finally here comes the Spring or - they say - "when you feel like whistling even with a shoe full of slush." I just can't wait to throw myself in a puddle to feel a bit like Kate Moss and a little like Peppa Pig._TIW