Per fare un figlio dei fiori ci vuole il sole. E meno sapone
Se da Londra stai pensando di emigrare a Barcellona, tra i "pro" devi annoverare che a Barcellona gli hipster non esistono o comunque la loro densità per metro quadrato è trascurabile. In compenso ci sono i perroflauta, quelli che in Italia verrebbero chiamati punkabbestia, che io chiamerei hippie metropolitani e che mia zia Strottina chiama zuzzusi (impolverati). E ci sono i loro figli:
- con il taglio di capelli fatto in casa: frangetta mozza + ciuffo-codino alla Baggio.
- che se non hanno il suddetto taglio di capelli hanno dei rasta naturali, probabilmente creati da succo di frutta, sabbia e liquido per le bolle di sapone.
- che a giocare sotto il sole non prendono un'insolazione, ma al massimo gli vengono le mèches nei capelli.
- che le mamme li vestono a righe, o tuttalpiù a scacchi.
- che sono abbronzati tutto l'anno, o comunque un po' impolverati.
- che camminano scalzi ovunque, anche sui Lego senza versare una lacrima. Altro che Jucas Casella sui carboni ardenti.
- che i giochi sono secchio, pala, carriola e sabbia. Peppa Pig deve essere il Male Assoluto, frutto dei colonialisti inglesi. Al massimo potrebbero accettare Masha e l'Orso, giusto perché sono russi e forse comunisti.
Io e Mia ci abbiamo passato qualche ora assieme alla Ludoteca del Parc de la Ciutadella, ed è qui che abbiamo scoperto che essere un figlio dei fiori a Barcellona è diverso dall'esserlo a Londra dove la divisa del bimbo hippie è tutù, camicia di pizzo bianco o costume da fatina, con tanto di tiara, ali di tulle e coroncine di fiori finti. Mia ovviamente aveva sbagliato completamente outfit per entrambi gli standard: troppo leopardato, niente righe, shorts alla Beyoncé, Adidas alla Kanye West e soprattutto una polo di Ralph Lauren. Ho persino pensato di creare un'occasione per giustificarmi e dire alle altre mamme che era un regalo di mia sorella, che io non l'avrei mai comprata. Per fortuna dalla nostra avevamo i capelli rasta di Mia, non lavati per 5 giorni, e il suo tentativo riuscitissimo di ricoprirsi interamente di terra. Non è riuscita, invece, a saltare sui massi come gli abili figli dei perroflauta, quindi ha iniziato a insultarli per la frustrazione. Nonostante questo, credo siano state le tre ore più belle della sua vita. Certamente le più sudate. Appena siamo tornati a Londra abbiamo scoperto che ora riesce a costruire frasi di senso compiuto: <Oh no, it's cold. Bua. Sun WHERE?>_TIW
It takes a bit of dirt and a lot of sun to make kids happy and hippie
If you are thinking of emigrating from London to Barcelona, amongst the "pros" that you have to consider is that hipsters do not exist or their density per square meter is negligible. There they have the perroflauta, more or less what in Italy is called Punkabbestia, what I would call urban hippie and what my auntie Strottina calls zuzzusi (dusty). And there are their children.
- with a homemade haircut: severed fringe and a rats tail like Roberto Baggio.
- if not with the above haircut, they have natural dreadlocks maybe created by a mixture of fruit juices, sand and bubbles liquid.
- are immune to sun stroke. At best get highlights in their hair.
- are dressed by their mums in stripes or at most checked shirt.
- are tanned all year round, or just a bit dusty.
- walk barefoot everywhere, even on Lego without shedding a tear. Jucas Casella (an Italian magician famous for walking on hot coals) eat your heart out.
- for who toys are a bucket, shovel, wheelbarrow and sand. Peppa Pig must be Evil, the product of British colonialists. At most Masha and the Bear maybe accepted coz it's Russian and perhaps communists.
Me and Mia spent a few hours together with them in a playground in Parc de la Ciutadella. It has been here that we discovered that being flower children in Barcelona is different from being that in London, where the hippie kids uniform includes tutu skirts, white lace shirts or fairy's dresses with tiara, wings and fake flowers head band. Obviously Mia had the wrong outfit for both standards: too much leopard print, no stripes, Beyoncè's shorts, Kayne West's sneakers and - worse of all- a Ralph Lauren Polo. I even thought about creating an opportunity to justify myself and tell the other mums that it was a gift from my sister, that I would have never have bought it. Luckily we had Mia's rasta hair on our side, unwashed for 5 days, and her highly successful attempt to cover her self entirely in soil and sand. She failed, however, to jump on the rocks like the skilled children of perroflauta, so she started to insult them from the frustration. Despite this, I believe she really had the best time of her life, surely the sweattiest. As soon as we got back to London we realised that she could make whole sentences: Oh no, it's cold. It hurts. Sun WHERE?_TIW